Lentini 24 maggio 2014
Cari Devoti Spingitori,
sto scrivendo che sono le ore 09,00.
Quindici giorni fa, a quest’ora, eravamo brillanti splendenti caldi solari pieni d’energia come il sole, anche lui festante, che splendeva sulla nostra cara Lentini, mentre il cielo è oggi rannuvolato.
Ho aspettato che qualche Spingitore, e il Primo in particolare, lo scrivo senza jattanza e senza ombra di rimprovero, comunicasse qualche pensiero, qualche frutto della Fede pensante che è in noi - grazia, dono del Signore – qualche rendimento di grazia per il dono di questa festa, con tutto quello che vi si vede e sente di amore, preghiera, glorificazione, rendimento di grazia, sacrificio.
E invece nulla. Forse stiamo ancora gustando, ruminando quel ch’è stata la festa per ognuno? Può essere. Io intanto due cosette Ve le scrivo, poi, se vorrete, scriverete la Vostra.
In primis ringrazio il Signore che ha dato il dono, a me e ai miei cari, con amici, Spingitori et alii, di vivere questa festa, per me sessantaseiesima.
In secundis ringrazio ancora il Signore, e sono grato a tante cristiane e cristiani, di aver reso alcune vie storiche – e tradizionalmente sante – luogo di preghiera in cammino, intensa e fervida e silente, tra vetture strombazzanti e cittadini vocianti. E questi cristiani e cristiane, le seconde più numerose de’ primi, “ s’ana fattu ‘a via “ senza scomporsi, spesso in processione pel folto numero, recitando il rosario talora ad alta voce, portando fiori in mano, fermandosi per le macchine e guardati con stupore curioso. Ringrazio l’ Arcidiacono Parroco, D. Maurizio, per aver condiviso questo nuovo aspetto della devozione ai Santi, come già D. Claudio negli ultimi tre-quattro anni.
Un terzo vivo ringraziamento lo devo, sempre al Signore!, per il nostro novello – così una volta si diceva – Arcidiacono Parroco, che, a mio parere, e non solo il mio, ha ben affrontato un triduo di festeggiamenti, con novena intensa – il tutto non poco faticoso, specie per chi vi è catapultato in poche settimane e fra tante altre fatiche – durante i quali ha pronunciato omelie, preghiere, riflessioni che hanno denunciato il suo amore per Cristo e la sua Chiesa, senza dire cose trascendentali. E’ chiaro che, ringraziando D. Maurizio, ringrazio Mons. Arcivescovo che l’ha eletto Arcidiacono Parroco in sostituzione di D. Claudio, il quale chissà quante preghiere di intercessione e ringraziamento avrà rivolto da Siracusa ai nostri Tre Santi.
Un quarto ringraziamento lo rivolgo, in nomine Domini, pegli Spingitori, che ringrazio con tanto affetto, per quel che hanno fatto – nulla di eccezionale – e per come l’hanno fatto, sotto la guida saggia e discreta del Primo Spingitore, Giancarlo Manoli, ma soprattutto per la sola presenza loro, per il solo fatto di esserci, per il solo fatto di esistere quale Associazione de’ Devoti Spingitori.
Che l’Associazione fosse importante per la Città di Lentini e per la sua chiesa, determinante per la festa de’ Patroni – che è una grazia della quale non saremo mai pienamente degni - è un fatto da tempo assodato e che lo scrivente ha creduto ed affermato, perciò
9 giugno ‘14
lo spettacolo de l’11 notte quando i Cittadini si son messi a correre per piazza Duomo verso la cancellata, dato il permesso la PS, per essere i primi, sapendo che prima del rientro del simulacro in exCattedrale ci sarebbero state la meditazione finale dell’Arcidiacono – novello! – e la preghiera con le invocazioni conclusive della festa, mi ha colpito ma solo in parte, perché mi era chiara la causa, la ragione – gli Spingitori, nel senso di causa storica. Chi non ricorda la desertificazione di piazza Duomo dopo i fuochi al rientro della vara in Chiesa Madre, fino a tutti gli anni ’80?
21 giugno ‘14
Tutto questo, cari Spingitori, riempiendoci di buona soddisfazione per il nostro ruolo positivo nella nostra chiesa leontina, deve anche farci ripensare la nostra fede colla grazia santificante che l’accompagna, che sono dono del Signore. La prima è evento dialogico per cui, avendo avuto fede, fiducia ne’ successori degli Apostoli che ci hanno parlato di Gesù di Nazaret e di tutto quel che ha fatto, abbiamo creduto loro e creduto che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio; la seconda è la capacità che abbiamo, per dono, di capire, nella situazione d’ogni momento della vita, che cosa voglia il Signore da noi.
Bene, ora dobbiamo rafforzare e l’una e l’altra colla lettura della Sacra Scrittura, da soli, in famiglia ed anche tra gli Spingitori; colla preghiera da soli, in famiglia ed anche tra gli Spingitori; la lettura de’ segni dei tempi da soli, in famiglia ed anche tra gli Spingitori. Il tutto coll’Assistenza dell’ Assistente, che saprà dare ammaestramenti e suggerimenti non di poco conto. Ovviamente quanto scritto dobbiamo chiederlo a noi, al Primo Spingitore, all’Assistente con insistenza e potremo esser certi che saremo soddisfatti. Dice, infatti, il Signore: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto. …… E qual è quell’uomo fra voi che darà una pietra a suo figlio che gli chiede del pane? O se chiede un pesce, gli dia una serpe?” (Mt 7,7-10)
22 giugno ’14 Solennità del Corpo e Sangue di Cristo
O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco,/ di te ha sete l’anima mia, / a te anela la mia carne, /come terra deserta,/ arida senz’acqua.
Mi sazierò come a lauto convito,/ e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. (Salmo 62, 2.6)
Salvatore Jannitto
P.S. La presente riflessione è inviata per prima a Mons. Arcivescovo per conoscenza.