Carissimi fratelli e sorelle,
l'annuale festa di Santa Tecla ci offre ancora una volta la possibilità di ringraziare il Signore perché non ci lascia soli nel nostro cammino verso di lui, ma ci assicura l'esempio e l'intercessione dei santi.
Sarà festa autentica, però, soltanto se sapremo chiedere perdono al Signore per le nostre mancanze di fedeltà a quell'alleanza che Egli intende stipulare con noi, suo popolo. Troppo spesso cadiamo nel peccato dell'idolatria: "Vi è idolatria quando un volto ri rivolge riverente a un volto che non è un volto. Invece della fede in Dio si preferisce adorare l'idolo, il cui volto si può fissare, la cui origine è nota perché fatto da noi. Davanti all'idolo non si rischia la possibilità di una chiamata che faccia uscire dalle proprie sicurezze. Capiamo allora che l'idolo è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà, nell'adorazione dell'opera delle proprie mani" (Papa Francesco, Lettera enciclica Lumen Fidei).
Uno degli idoli a cui, purtroppo, amiamo rivolgerci è quello stile di vita improntato a favoritismi, a raccomandazioni, a compromessi, al silenzio di fronte alla menzogna, alla prevaricazione sull'altro, ad atteggiamenti che dobbiamo avere il coraggio di definire "mafiosi". Un tale stile di vita è evidentemente anti-evangelico e noi cristiani dovremmo, dunque, rifiutare di adottarlo e di farlo nostro. "Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria" (Col 3,5).
Se vogliamo che il nostro quartiere sia sempre più bello, accogliente, vivibile, dobbiamo noi per primi rinnegare l'idolo dell'ingiustizia per poter adorare il Dio della verità e dell'amore.
L'intercessione della nostra conterranea Santa Tecla ci ottenga dal Signore la grazia di una conversione radicale affinché possiamo essere figli e testimoni di Dio che non smette di donarsi a di mostrarsi a noi.
Buona Festa.
Il Parroco
Sac. Luca Gallina